«Ai familiari della collega di Pisa vanno le più sentite condoglianze da parte di tutti i Consiglieri».
Così il presidente dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Caserta Carlo Manzi esprime la propria vicinanza e quella del Consiglio alla famiglia della dottoressa Barbara Capovani, morta dopo essere stata aggredita da uno dei suoi pazienti all’esterno del reparto di Salute mentale dell’ospedale Santa Chiara di Pisa.
Il presidente aggiunge: «La dottoressa lavorava in una SPDC, ovvero un reparto di degenza per i pazienti psichiatrici in fase acuta. In provincia di Caserta simili reparti li troviamo presso i presidi ospedalieri di Aversa e di Sessa Aurunca, entrambi presidiati da un servizio di vigilanza armata H24 pagato dall’ASL Caserta. Purtroppo a Pisa la collega è stata aggredita mentre usciva dall’ospedale, dove le misure di sicurezza si riducono a quelle dei civili residenti. Questa tragedia si aggiunge ai tanti episodi di violenza nei confronti dei medici, quasi a rappresentare un rischio lavoro correlato che non può essere tollerato in un paese civile. Il medico in servizio svolge le funzioni di pubblico ufficiale, è come se di tanto in tanto sentissimo di poliziotti picchiati per strada!».
A fargli eco sono le parole di Maria Erminia Bottiglieri, già presidente dell’Ordine, più volte intervenuta sulla questione delle aggressioni agli operatori sanitari:
«L’aggressione della collega e la morte mi hanno molto colpito, come se fosse la prima volta. Io sono veramente sconcertata e demoralizzata perché, nonostante l’impegno profuso da parte nostra, non si riesce ad arginare la violenza. L’aggressore era anche conosciuto perché violento, ma era a casa sua tranquillo. Come si può consentire? È lo stesso discorso della violenza di genere. Non bastano le sanzioni. Il lavoro di prevenzione va fatto a monte sin dalle scuole, per non trascurare il rapporto medico-paziente e la comunicazione ormai allo sfascio. L’Osservatorio Nazionale per la violenza contro gli operatori Sanitari deve seguire e relazionare periodicamente sui risultati. Basta parlare e organizzare! Bisogna che qualcuno “stia sul pezzo” in maniera costante. I colleghi tutti hanno bisogno di maggiori garanzie che, purtroppo, fino ad oggi non hanno avuto».
Fonte: Ufficio stampa Omceo Caserta