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Radiato il primo medico antivaccini «Comportamento non etico»

È il trevigiano Roberto Gava. Ricciardi (Istituto superiore di sanità): «Misura più che giustificata visti i danni che queste posizioni possono provocare». La difesa: condannato per le sue idee

ROMA «Grazie a Ordine medici Treviso per aver radiato primo medico per il suo comportamento non etico e antiscientifico nei confronti dei vaccini». Lo annuncia con un tweet il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Walter Ricciardi. Il medico radiato dall’Ordine è Roberto Gava, già noto per le sue tesi contro le vaccinazioni. La decisione i è «un passaggio importantissimo, che deve essere un segnale per tutti i medici che non si comportano secondo la deontologia», ha aggiunto Ricciardi. «In tutti i paesi del mondo seri si agisce così, visti i danni che queste posizioni possono provocare la radiazione è una misura più che giustificata. In Italia stiamo vedendo gli effetti delle campagne contro i vaccini, con i tassi di copertura che sono crollati».

«È evidente che la commissione etica formata da 15 persone, per quanto riguarda Treviso, ha ritenuto che sia stato violato il codice deontologico, ma qui mi fermo». Così Luigi Guarini, Presidente dell’Ordine dei Medici di Treviso, sulla radiazione decisa nei confronti del dott. Roberto Gava, per le presunte posizioni anti-vaccini. «Non posso commentare, c’è il segreto istruttorio – aggiunge Guarini – Seguo la cosa sui social, ma mi limito a leggere, vedo che parlano i legali di Gava e a loro lascio i commenti». «È un momento in cui è necessario assumere delle posizioni chiare. La vaccinazione è l’arma di prevenzione più efficace e questo lo dice la scienza. Non entro nel merito del caso specifico perché c’è un principio che bisogna rispettare ed è quello che consegna agli ordini professionali la totale autonomia in merito ai procedimenti e alle sanzioni disciplinari nei confronti degli iscritti». Lo afferma all’agenzia Ansa il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

Il dottor Roberto Gava, radiato dall’Ordine dei medici di Treviso per le sue posizioni contro i vaccini, «è stato condannato soltanto per le sue idee, idee ben fondate sull’esigenza di personalizzazione di ogni vaccinazione per prevenire i gravi pericoli e i vari danni da vaccino ai singoli pazienti, contro la vaccinazione indiscriminata di massa». Lo affermano in un post sul profilo Facebook del medico i suoi avvocati, Silvio Riondato e Giorgio Piccolotto. «In mancanza della motivazione che ritarda rispetto alla divulgata notizia sulla sanzione della radiazione inflitta al dottor Roberto Gava dall’Ordine dei medici di Treviso, la Difesa del dottor Gava – scrivono – nota che la radiazione è conforme alle attese fin dalle primissime fasi del procedimento, perché già allora il Presidente dell’Ordine Luigino Guarini ha comunicato a più persone che il procedimento contro Gava sarebbe stato un `processo a Galileo Galilei´, il quale com’è noto è stato ingiustamente e pesantemente condannato, come ora capita al dottor Gava».

Gava, medico di riferimento dei no-vax, da tempo era “sorvegliato speciale” dell’Usl 8, di cui è dipendente, e dell’Ordine dei medici della Marca che ne condannano le tesi sulle vaccinazioni. In realtà, Gava, che esercita come cardiologo all’ospedale di Castelfranco, da anni professa tesi non convenzionali ma è da quando le autorità sanitarie e amministrative della regione hanno constatato che il numero crescente di bambini non coperti dalla profilassi per malattie come morbillo, varicella o meningite stava diventando un problema che sono partiti controlli sui medici no-vax. Gava, fuori orario di servizio, propone conferenze mediche su metodi di cura alternativi e i suoi testi, tra cui un manuale sulle vaccinazioni pediatriche, hanno molto successo tra i suoi sostenitori. Secondo il medico, radiato dall’Ordine venerdì, le vaccinazioni andrebbero personalizzate ed è per questo che il direttore generale dell’Usl trevigiana ha segnalato Gava all’Ordine. Di lui, di recente, se n’è occupata anche la Federazione regionale degli ordini dei medici che però ha deciso che ogni scelta sul futuro professionale del chirurgo spettava all’Ordine della Marca.

21 aprile 2017
fonte : Corriere del Veneto